giovedì 10 novembre 2011

I SINDACI E LA SENTENZA QUINTAVALLE

Gallarate, 10 gennaio 2011

La sentenza 11169/2008 (Quintavalle), relativa al primo caso di “danno ambientale” causato da un aeroporto e confermato, appunto, da una sentenza, ha posto le condizioni per iniziare a ragionare sui rischi derivanti dall’inquinamento prodotto dall’aeroporto di Malpensa.

Preso atto che le perizie disposte dal Tribunale di Milano hanno confermato quanto denunciato dall’Azienda Quintavalle ed hanno motivato un significativo indennizzo, è sembrato automatico il sillogismo “alberi sotto agli aerei = danno ai vegetali, uomini sotto agli aerei = danno agli esseri umani”.

Naturalmente non facile da dimostrare, ma il fatto che:

  • L’esposizione al rumore sia causa di ipertensione (studio H.Y.E.N.A.),
  • Lo studio “Salus domestica” abbia evidenziato differenze nella qualità della vita di chi abita vicino rispetto a chi abita lontano dall’aeroporto di Malpensa,
  • L’accordo di delocalizzazione confermi l’esistenza del danno ambientale,

autorizza a sostenere che sia necessaria grande attenzione alla qualità della vita, principio garantito dalla Costituzione. Questa attenzione è dovuta in particolare da parte dei Sindaci in quanto responsabili della salute dei cittadini in base al T.U. delle leggi sanitarie.

Si vuol qui ricordare che, il 4/10/2003, UNI.CO.MAL. Lombardia organizzò a Gallarate il Convegno “Inquinamento atmosferico nell’area di Malpensa” in cui tecnici ed esperti dell’ARPA, del Politecnico di Milano e dell’Università di Brescia illustrarono una situazione di grave inquinamento derivante dalle emissioni atmosferiche delle fonti non aeroportuali presenti in quest’area. Gli inquinanti tipici derivanti dall’operatività aeroportuale “si sommano quindi in modo sinergico agli inquinanti già presenti - si diceva già allora - con effetti per la salute umana che diventeranno evidenti nel medio periodo”.

Ecco dunque che UNI.CO.MAL. Lombardia, in data 20/04/2009, nota la sentenza Quintavalle, ha scritto ai Sindaci e, per conoscenza, ai Capigruppo consigliari dei 17 Comuni compresi nel “Piano d’Area di Malpensa” (L.R. N.° 10/99) una lettera per richiamare l’attenzione sul problema. “Ritenendo possa sussistere grave pericolo per la salute umana si pone quindi - sosteneva UNI.CO.MAL. Lombardia - necessità ed urgenza di azioni appropriate”. Si segnalava in queste lettere che non si stava puntando ad un indennizzo, non “soldi in cambio della salute”, ma che l’obiettivo deve essere accertare, con gli strumenti stabiliti dalle leggi vigenti, quale sia il limite di impatto ambientale sopportabile e compatibile con la residenza umana.

Eccoci ora al dunque: quale è stata la risposta dei Sindaci?

Il Comune di Casorate ha provveduto ad effettuare in proprio un monitoraggio dell’inquinamento atmosferico sul proprio territorio, commissionandolo ad una Società privata specializzata, con l’obiettivo di ricercare proprio gli inquinanti specifici emessi dai propulsori degli aerei alimentati con il carburante “avio”. Il monitoraggio risulta terminato e sarà interessante conoscerne i risultati.

Il Comune di Lonate Pozzolo, con Delibera di Giunta N. 190 del 09/12/2010 parla di: “acquisire informazioni aggiornate in merito alle condizioni di salute della popolazione locale, conoscere lo stato di attuazione/avanzamento delle analisi epidemiologiche di monitoraggio sanitario svolte dalla A.S.L. sulla popolazione dei Comuni dell’area aeroportuale, studi ad hoc di epidemiologia ambientale, disporre dei dati sanitari scientificamente corretti, valutare il possibile impatto sullo stato di salute della popolazione locale, discutere in ambito CUV i dati sanitari che verranno resi disponibili dall’A.S.L., coinvolgere l’ A.R.P.A., ecc.” (Consultabile all’U.R.L.: http://www.comune.lonatepozzolo.va.it/LAY020/L02001.aspx).

I Comuni di Castano Primo, Golasecca, Nosate, Robecchetto con Induno e Turbigo hanno segnalato di aver trasmesso per competenza ad ASL e ad ARPA quanto ricevuto da UNI.CO.MAL. Lombardia. Sui mancati riscontri dei Comuni di Arsago Seprio, Busto Arsizio, Cardano al Campo, Ferno, Gallarate, Samarate, Sesto Calende, Somma Lombardo, Vergiate e Vizzola Ticino, si ritiene di non esprimere alcuna considerazione.

Si aggiunge solo che l’allarme confermato dalla sentenza Quintavalle viene amplificato dal piano industriale del Gestore S.E.A. che, con il sostegno della Regione Lombardia, punta a sviluppare un traffico aeroportuale di 45-50 milioni di passeggeri nel volgere dei prossimi anni.

Considerato l’insopportabile disagio già sperimentato con i 7-800 voli/giorno degli anni 2006 e 2007, quale vivibilità e quali conseguenze si possono ipotizzare per gli abitanti dei 38 Comuni esistenti nel raggio di 10 chilometri dalle piste quando il traffico sarà di 1500-1600 movimenti aerei/giorno?

Gallarate, 10 gennaio 2011

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