giovedì 10 novembre 2011

CASORATE SEMPIONE, 21 FEBBRAIO 2011

CASORATE SEMPIONE, 21 FEBBRAIO 2011

Convocando per l’occasione un Consiglio comunale aperto, l’Amministrazione di Casorate Sempione ha presentato i dati ottenuti mediante il monitoraggio ambientale commissionato alla ditta Costech. Dati sicuramente preoccupanti ma, per capire meglio la reale gravità della situazione e quindi quantificare meglio il rischio sanitario servono altri passaggi, serve l’adesione a questo programma degli altri Comuni, servono i dati epidemiologici relativi a tutto il territorio, serve quindi che ARPA ed ASL possano collaborare con i Comuni. Vediamo meglio.

La Lombardia vive una situazione di inquinamento atmosferico molto elevato, l’ormai famigliare PM10 ed altri inquinanti sono sempre più spesso oltre i limiti stabiliti e, di conseguenza, per le non esaltanti misure della Giunta regionale in tema di qualità dell’aria, tocca ai contribuenti pagare le pesanti sanzioni stabilite dall’U.E.

Sul tema “Inquinamento atmosferico nell’area di Malpensa” il 4/10/2003, UNI.CO.MAL. Lombardia organizzò a Gallarate un Convegno in cui tecnici ed esperti dell’ARPA, del Politecnico di Milano e dell’Università di Brescia illustrarono una situazione di grave inquinamento derivante dalle emissioni atmosferiche delle fonti non aeroportuali attive in quest’area. La conclusione del Convegno fu che gli inquinanti tipici derivanti dall’operatività aeroportuale “si sommano quindi in modo sinergico agli inquinanti già presenti, con effetti per la salute umana che diventeranno evidenti nel medio periodo”. Ma questo allarme fu ignorato.

Dopo che la sentenza Quintavalle ha certificato questa situazione, ovvero il ruolo nefasto di Malpensa, abbiamo scritto ai 17 Sindaci dei Comuni interessati dalla L.R. N. 10/99, Piano.d’Area di Malpensa, allegando la sentenza Quintavalle ed evidenziando la conferma dell’allarme da noi lanciato e caduto nel vuoto e chiedendo quali misure o azioni intendessero attuare per tutelare la salute dei cittadini.

Ci siamo rivolti ai Sindaci in quanto responsabili della salute dei cittadini come stabilito dal T.U. delle leggi sanitarie. Non segue un elenco di buoni e cattivi, ma solo di chi ha e di chi non ha risposto, e infatti, sui mancati riscontri dei Comuni di Busto Arsizio, Cardano al Campo, Ferno, Gallarate, Samarate, Sesto Calende, Somma Lombardo, Vergiate e Vizzola Ticino, riteniamo di non esprimere alcuna considerazione.

I Comuni di Arsago Seprio, Castano Primo, Golasecca, Lonate Pozzolo, Nosate, Robecchetto con Induno e Turbigo hanno segnalato di aver trasmesso per competenza ad ASL e ad ARPA quanto ricevuto da UNI.CO.MAL. Lombardia. Ma perché solo Casorate ha fatto in proprio un vero monitoraggio? Perché gli altri Sindaci non si sono mossi nella stessa direzione? Dobbiamo forse considerarli gli irresponsabili-responsabili della salute dei cittadini?

Seppure sia corretto rivolgersi ad ARPA ed ASL, che sono gli Enti istituzionali preposti ad occuparsi dei problemi evidenziati, c’è da tempo il sospetto che questi Enti siano sottoposti a particolare tutela per cui, rivolgersi ad essi, rischia di apparire più che altro un comodo alibi.

Questo perchè sorge spesso il dubbio che ARPA ed ASL abbiano mani e piedi legati.

E infatti, rivolgendosi ad ARPA, le risposte ottenute sono di solito di questo tipo: <…Si ricorda peraltro che ARPA ha effettuato, successivamente all’apertura dell’aerostazione di Malpensa, campagne di monitoraggio della qualità dell’aria riassunte nei rapporti “Area Malpensa 1999-2003” e “Misure di microinquinanti atmosferici Area Malpensa 2003-2004” e che da queste non si erano evidenziati dati “anomali” (significativamente differenti da quelli riscontrati in aree analoghe) per quanto concerne i contaminanti ”tradizionali” (NOx, COx, ozono, benzene, PM10)>.

N.B.: scripta manent.

Quindi, secondo ARPA, va tutto bene, anche se, quelli rilevati, non sono gli inquinanti tipici emessi dagli aerei. Anche se, per quelli rilevati, nell’intorno di Malpensa (dati ARPA), le percentuali riferite al traffico aereo variano tra il 30% e l’85%. Anche se i dati evidenziano che Malpensa sia la principale fonte di inquinamento.

Il Comune di Casorate ha invece rilevato SOLO gli inquinanti tipici degli aerei.

Chiediamo allora: come mai secondo gli Enti preposti va tutto bene, ma se invece il Sig Quintavalle va in Tribunale il danno viene accertato e risarcito?

Diventa quindi necessario rivolgersi alla Magistratura affinchè valuti i fatti e le responsabilità.

Corre anche voce di dati epidemiologici terrificanti e, siccome di inquinamento si muore (lo dice l’OMS), l’ASL deve rendere noti questi dati: la gente ha il diritto di sapere!

Secondo la nostra conclusione si evidenziano quindi due obiettivi:

1) Che la Magistratura si occupi della questione.

2) Che si applichi un limite a Malpensa, unica mitigazione possibile.

Sia chiaro che il limite da rispettare, LEGALMENTE VALIDO, è stabilito dal PRGA di Malpensa: 100.000 voli/anno.


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