giovedì 7 dicembre 2006

IL DUALISMO MALPENSA-FIUMICINO

AEROPORTI E ALITALIA: LOBBIES A CONFRONTO E... IL RITORNO DI PRODI

Quando fu inaugurata Malpensa 2000 il dualismo tra i due aeroporti non esisteva, Fiumicino si lasciò sottrarre numerosi voli ed Alitalia si lasciò attirare nella trappola del secondo hub... e poi si videro i risultati: nei primi 4 anni (1998-2002) il deficit di Alitalia divenne una deriva fuori controllo ed il titolo in borsa passò da 5.000 lire a 0,20 €.
Strano? No, ovvio: nessuna Compagnia ha due hub, perchè è una situazione che raddoppia i costi (ma non i ricavi) e lo si è visto nei bilanci di Alitalia.
Da allora, infatti, Alitalia viene tenuta in vita con un accanimento terapeutico mangiasoldi palesemente assurdo.
Come assurdo è il dualismo per due semplici ragioni: le differenze nei lay-out dei due aeroporti ed i problemi di Malpensa.
Confrontare Malpensa e Fiumicino è come paragonare una vasca da bagno ad una piscina olimpionica. Il numero di piste di Fiumicino è doppio di quelle di Malpensa ed i problemi di Malpensa sono almeno 10 volte quelli di Fiumicino.
Malpensa è interamente nel Parco della Valle del Ticino, Riserva della Biosfera dell’UNESCO (ed è già un fatto assurdo) e, in sovrappiù si continuano a progettare ed a realizzare ampliamenti perchè, come scrive anche l’acuto Severgnini, “è nato vecchio”.
Anche perchè, come forse non tutti sanno, è stato progettato e costruito per un ruolo diverso: non hub ma point-to-point e doveva solo “affiancare” Linate, con il limite di 3-400 voli al giorno.
Invece vi è stato forzosamente trasferito traffico, togliendolo da altri aeroporti, fino a 8-900 voli/giorno (vedi Decreti Burlando e Bersani), con tutte le conseguenze note.
Non vorremmo certo fare noi il piano del traffico aereo nazionale, ma ci chiediamo quale ruolo stia svolgendo ENAC ed a quali giochi si presti.
Vorremmo anche capire perchè, ad esempio in Spagna, nessuno abbia mai tentato di spostare l’hub da Madrid a Barcellona mentre invece, in Italia, si vuol spostarlo da Roma a Milano: che Paese saremmo con l’aeroporto di riferimento in un sito diverso dalla capitale?
E’ in gioco la credibilità del Paese, conseguenza e causa della situazione di Alitalia e, soprattutto il Governo (Prodi per primo), dovrebbe capire gli errori del passato ed evitare di ripeterli.
I fans di Malpensa usano lo slogan “qui si stacca il 70% dei biglietti aerei” (al nord? nella sola Lombardia?), ma è il 70% dei biglietti business, qualche percento del totale.
Progettano anche “azioni bipartisan”, in Consiglio regionale lombardo, “per la valorizzazione di Malpensa” e non pensavamo che si potesse arrivare, dall’una e dall’altra parte, ad un tale livello di irresponsabilità politica che ha già creato conseguenze evidenti, devastanti e contrarie all’interesse nazionale.
Ci insegnano gli esperti che le infrastrutture “scambiano danno ambientale con beneficio sociale”, invece Malpensa, aggiungono, “produce danno ambientale e maleficio sociale” come dimostra la V.A.S. (Valutazione Ambientale Strategica) redatta a cura del Parco del Ticino.


Gallarate, 13 ottobre 2006


WWF ITALIA, LEGAMBIENTE, C.OVES.T. ONLUS, UNI.CO.MAL. LOMBARDIA,
EXCALIBUR, AMICI DELLA NATURA AD ARSAGO

Nessun commento: