venerdì 24 ottobre 2008

RIFLESSIONI A CARATTERE GIURIDICO DOPO LA SENTENZA “CASCINA 3 PINI”

Un intervento di Raffaella Filippini
Presidente dell'Associazione AMICI DELLA NATURA AD ARSAGO

Indipendentemente dal riconoscimento di elevato valore economico a un bosco in quanto bosco, piuttosto che come quintali di legna da ardere o come terreno da trasformare in cemento, la sentenza “Cascina 3 Pini” apre interessanti prospettive per altri proprietari terrieri, i quali potrebbero a loro volte avviare una causa civile, dopo aver comprovato i danni causati da Malpensa al proprio patrimonio naturale.
Certamente non per tutti i boschi si può vantare pari importanza economica, ma è pur vero che, nell’area naturale sotto i coni di decollo, si svolgono svariate attività, alcune delle quali a carattere sportivo, turistico e ricettivo. Le scuderie di Casorate ne sono un esempio.
Nello svolgimento di una corretta Valutazione di Impatto Ambientale, le perdite economiche subite dalle aziende private devono diventare oggetto di computo, con conseguente compensazione economica; nel caso di Malpensa, da parte di SEA e del Ministero dei Trasporti.
Il Parco stesso potrebbe chiedere i danni, ma dubitiamo che lo faccia, vista la fiacchezza della presidenza Bertani.
La perizia super partes consegnata al Tribunale dal Dott. Genevini, suddivisa in differenti e complementari comparti d’analisi, costituisce una documentata risposta ad alcune delle richieste di monitoraggio ambientale poste dal decreto D’Alema, il 13/12/1999. Dal punto di vista giuridico, questa sentenza basterebbe da sola a riportare i volumi del traffico aeroportuale alle disposizioni anteriori a tale decreto.
Ma c’è dell’altro. Infatti la Cascina 3 Pini non solo è area Parco, è parte del SIC Dosso, ovvero un Sito di Importanza Comunitaria. I SIC, individuati e censiti dopo studi decennali, costituiscono una preziosità nella preziosità, una vera e propria cassaforte della biodiversità, una moderna arca di Noè, approntata per far giungere alle generazioni future quanto più possibile di specie animali e vegetali.
La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, in data 28 12 2004, riconosceva, proprio nell’area a nord di Malpensa, alcuni Siti di Importanza Comunitaria. Con codici numero IT2010010/1/2 sono indicati la Brughiera del Vigano, le Paludi di Arsago e la Brughiera del Dosso, rispettivamente con superfici di 510, 543, 455 ettari (sono 210 gli ettari della Cascina 3 Pini, per 5 milioni di risarcimento). I tre siti sono collocati sotto o assai prossimi alle rotte di decollo, a poca distanza dalle piste, nei comuni di Somma, Golasecca e Arsago.
A questo punto c’è da chiedersi quale sia il piano di gestione dei SIC in area Malpensa, piano da predisporre ai sensi della normativa europea, in grado di assicurare la conservazione della biodiversità negli ambiti stessi.
Nel caso di opere infrastrutturali o strutturali i SIC sono oggetto di specialissima valutazione ambientale, la Valutazione di Incidenza, con finalità di conservazione, dovendo garantire un’elevata protezione degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatica.La Valutazione di Incidenza, abbreviata nel termine VINCA, è parte integrante delle procedure di VAS e VIA.
La Valutazione ambientale di Malpensa, dopo la sentenza, dovrà tener conto delle esigenze dei privati e dovrà attuarsi con modalità di collaborazione fra i diversi portatori di interesse. Tra i politici dovrà emergere la volontà di aprirsi a metodi trasparenti.
La Regione Lombardia non potrà sottrarsi ai propri doveri istituzionali, pena l’inadempienza al proprio ordinamento ambientale. Dovrà avviare un processo decisionale più coerente alle esigenze dello sviluppo sostenibile, abbandonando l’idea della crescita ad ogni costo di Malpensa.
La traccia di fondo del cambiamento sarà l’abbandono della visione del rapporto economia-ambiente propria dell’economia utilitarista, in favore dell’economia ecologica e della sostenibilità.
Come ci insegnano le nazioni europee più evolute, oggi si creano più posti di lavoro attuando politiche ambientali ed avviando una crescita economica accompagnata alla diminuizione degli impatti.
La polemica tra Italia e U.E. sulla riduzione delle quote di CO2 ci insegna qualcosa.
Impareranno la lezione gli ultimi della classe?
16 ottobre 2008
Raffaella Filippini

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