lunedì 22 ottobre 2007

5 OTTOBRE 2007: MALPENSA, INDETTO LO SCIOPERO

I resoconti dell’attivo sindacale svoltosi pochi giorni fa al terminal 2 di MXP, parlano di un vivace dibattito: questo non ci sorprende perchè la discussione è fondamentale.
Allarmanti (e sorprendenti) sono le conclusioni: sciopero contro il Piano industriale di Alitalia!!!
Secondo noi siamo, come al solito, semplicemente di fronte al “problema Malpensa”. E voglio sottolineare che, per i Comitati, era e continua ad essere PROBLEMA e non opportunità.
Che problemi ha Malpensa?:
legale, per mancato rispetto del PRGA e di numerose leggi e regole, come dichiarato da 87 sindaci delle province di Varese, Novara e Milano che firmarono il giornale “Ticinia”;
economico, in quanto sottoposto a condizionamenti contrari all’interesse nazionale;
trasportistico, avendo trasformato nel secondo hub di Alitalia, un aeroporto point-to-point;
ambientale, emissioni acustiche ed atmosferiche e devastazione del territorio (L.R. N.° 10/99)
sicurezza (ovvero: pericolosità)
e occupazionale
Lo sosteniamo da anni, “Malpensa crea disoccupati e disadattati”. Lo denunciano gli Assistenti sociali dei Comuni del circondario. Problema occupazionale perchè MXP è tempio del lavoro precario, mal pagato e senza rispetto delle regole con l’omertà di chi dovrebbe invece tutelarlo.
L’occupazione, soprattutto ora, preoccupa grandemente i lavoratori ed i sindacati.
I livelli occupazionali sono stati gonfiati in conseguenza della crescita illegale di Malpensa (ben oltre i limiti previsti dal PRGA) con lo spostamento di centinaia di voli da Linate, da Fiumicino e da altri aeroporti del nord.
4.000 lavoratori sono stati trasferiti da Linate a Malpensa (distanza 70 km., qualche pullman e via), posti di lavoro si sono persi a Fiumicino ed in altri aeroporti: dal punto di vista occupazionale una tragedia, mai molto enfatizzata. Perchè?
Perchè si creava, di fatto, come conseguenza del servizio di trasporto “malpensocentrico”, la più alta (o una delle più alte) concentrazione di lavoratori attualmente esistente in Italia.
Considerando la natura prevalentemente turistica, stagionale e fortemente emotiva dei flussi di passeggeri e la rischiosa esposizione di Alitalia con due hub, situazione evidentemente non sostenibile all’infinito, l’alta concentrazione sia di voli che di lavoratori costituiva (costituisce) una bolla destinata a scoppiare.
Siamo ora al punto in cui la bolla scoppia facendo pagare ai più deboli o, nella migliore delle ipotesi, ai contribuenti, gli errori di politici, amministratori... e sindacati.
Non sta ai Comitati valutare il numero di posti a rischio, noi vogliamo solo evidenziare due aspetti paradossali.
Il primo: Formigoni, sponsor da sempre dell’aeroporto illegale, minaccia di denunciare Alitalia all’U.E. per illegalità.
Il secondo (ed è il peggiore): il Presidente di SEA, Bonomi, chiede aiuto ai sindacati ed ai lavoratori, ed i sindacati obbediscono e proclamano lo sciopero contro il Piano industriale di Alitalia!
Piano industriale di Alitalia che, lo diciamo apertamente, secondo noi, è un Piano industriale riparatore!
Il fatto che, da anni, si continuino a rivendicare per Malpensa, un ruolo ed un futuro... che devono essere continuamente rivendicati, contro ogni evidenza e con ogni genere di forzature, non ha ancora insegnato niente?
Quanti convegni sono stati organizzati per profetizzare sogni che non si sono mai avverati, lanciare strategie pretestuose, pretendere l’impegno suicida di Alitalia a Malpensa?
Ora Alitalia, con il supporto di un Governo e di Ministri più realistici, tenta di salvarsi ma, vedete bene chi, con lusinghe e minacce, le si attacca alle caviglie per non farla uscire dalle sabbie mobili di Malpensa. Tutti sanno bene che Alitalia non resisterebbe ma sanno altrettanto bene che, lasciandola andare, ammetterebbero tutte le loro responsabilità verso la Compagnia aerea nazionale e verso i contribuenti.
Allora da che parte sta il sindacato?
Può il sindacato schierarsi con il Partito di Malpensa ? Con il Partito degli affari di Malpensa?
Gallarate, 5 ottobre 2007

1 commento:

Anonimo ha detto...

più che d'accordo.

Occorre creare un fronte comune delle persone cittadini che "ragionano" con la propria testa e non si lasciano condizionare dalle voci interessate delle lobby economiche che girano attorno al suppsoto business Malpensa (che trascinerà a fondo anche loro)