venerdì 16 febbraio 2007

CONVEGNO: MALPENSA E DINTORNI

Gallarate, 10 febbraio 2007
L’INTERVENTO DI UNI.CO.MAL. Lombardia
[PRGA] E’ con viva emozione, ed è un onore per me, che mi trovo a parlare accanto ad illustri relatori, che saluto e ringrazio, e davanti a questa attenta platea, avendo come argomento la drammatica situazione che ci ha obbligati a reagire e a non accettare come fatto compiuto l’aeroporto da 20 milioni di passeggeri. 20 milioni invece dei 12 milioni stabiliti come limite dal PRGA, limite che è stato impunemente superato togliendo voli a Linate, a Fiumicino ed agli aeroporti minori. Malpensa è dunque cresciuto contro il mercato e con misure protezionistiche quali, ad esempio, “tasse più alte a Linate e più basse a Malpensa” come è scritto in uno scandaloso O.d.G. approvato dal Consiglio regionale.
[RUMORE] Nel raggio di 10 km dalle piste ci sono 38 comuni, 38 Comuni che diventano 87 entro 20 km e sono oltre 500.000, oltre mezzo milione, le persone a cui Malpensa ha cambiato la vita con 250.000 aerei sopra la testa. Il rumore degli aerei, che è il primo impatto percepito, è rilevato da una rete di misura, gestita da S.E.A., nel cui funzionamento l’A.R.P.A. ha riscontrato “difformità significative rispetto alle caratteristiche che il sistema dovrebbe avere”. La rete di misura del rumore è dunque un termometro starato, che dice 37°C quando la febbre è a 40.
[DELOCALIZZAZIONE] C’è stato e purtroppo c’è un atto che dà a questo aeroporto la “licenza di uccidere”, ed è l’accordo di delocalizzazione che ha consentito a poche centinaia di persone di trasferirsi da alcune soltanto tra le zone più colpite dal rumore, non da tutte. Infatti rimangono migliaia di cittadini discriminati, interi quartieri di vari Comuni, a cui non è dato accesso all’opportunità di andarsene. Ma perchè? Perchè l’obiettivo dell’accordo di delocalizzazione non era e non è la mitigazione dell’impatto ambientale ma è il pretesto per asserire che “i problemi ambientali di Malpensa sono stati risolti” come spudoratamente dichiarato da Formigoni in Consiglio regionale pochi anni fa. Ma l’unica mitigazione possibile, sottolineo: l’unica, è ridurre il numero dei voli.
[AMMINISTRATORI] Mi permetto di incorniciare una frase di Luigi Vinci: “C’è un ritardo culturale dei nostri Amministratori che impedisce loro di elaborare nuovi modelli di traffico e di sviluppo economico, e li tiene prigionieri del business degli appalti e della valorizzazione dei terreni, considerati i soli motori dell’economia”. Più volte abbiamo denunciato le mire del partito degli affari che considera lo sviluppo dell’aeroporto una grande, imperdibile “opportunità” di crescita per il territorio. Ma gli esperti liberi, quelli in grado di esprimere valutazioni non condizionate (non quelli della LIUC, per intenderci), asseriscono che le infrastrutture non sono mai il motore dello sviluppo ma, eventualmente, la conseguenza. E ci spiegano che è intrinseco delle infrastrutture scambiare danno ambientale con beneficio sociale, invece Malpensa, dicono, produce danno ambientale e maleficio sociale.
[GRANDI OPERE] Questo aeroporto è la corsia preferenziale per un vasto campionario di grandi opere, presentate come “opportunità” di sviluppo. Ma queste “grandi opere”, cioè la miriade di progetti che incombono sul nostro territorio, sono stati bocciati dalla V.A.S. volontaria, redatta a cura del parco del Ticino. Questa V.A.S. viene irrisa, in quanto volontaria, proprio dalla regione Lombardia, la cui Giunta è palesemente asservita al partito di Malpensa. Ma la VAS volontaria non si liquida con una battuta, si può solo confrontare con una VAS istituzionale. A proposito della Giunta Regionale, sottolineo un conflitto che fa torto a tutti i cittadini lombardi: l’Assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione, siede anche nel Consiglio d’Amministrazione di SEA. Quali interessi vorrà tutelare: quelli della collettività? Ci dobbiamo fidare? No, non ci possiamo fidare. I conflitti di interesse devono essere sciolti: chiediamo le dimissioni dell’Assessore Cattaneo.
[PRIVATIZZAZIONE DI ALITALIA] Il collocamento di Alitalia in mani private costituisce secondo noi la miglior garanzia che le scelte future per la Compagnia saranno nel senso delle “Vere Convenienze Economiche” e non dei soliti clientelismi e mafie. La privatizzazione, riteniamo, produrrà la fine dei pastrocchi, delle falsità e della trappola dei 2 hub in cui è caduta Alitalia. Osiamo ipotizzare (ma è anche la nostra proposta) che sarà “prevalente” l’aeroporto più grande ed attrezzato (Fiumicino), che il secondo aeroporto (Malpensa) manterrà il traffico aereo veramente necessario all’utenza locale e che si verificherà un conveniente sviluppo dei vari aeroporti minori, nel senso di: portare il servizio la dove c’è l’utenza e non, al contrario, portare l’utenza la dove c’è il servizio e, soprattutto, che non sia il territorio asservito all’aeroporto ma l’aeroporto al servizio del territorio.
[AMBIENTE] Infine una considerazione molto triste: c’è chi è determinato a sacrificare l’Ambiente allo sviluppo incontrollato ed immotivato di Malpensa. Dilapidare un patrimonio come il Parco del Ticino, dichiarato dall’UNESCO “Riserva della Biosfera”, è un lusso che ci possiamo permettere?

[NOTA TECNICA] Malpensa è un aeroporto che, oltre alla nebbia, ha limiti operativi dovuti alle due piste parallele troppo vicine, non indipendenti. Ha limiti di sicurezza perchè il terminal principale, posto all’esterno rispetto alle 2 piste, causa un numero elevato di attraversamenti di pista, con rischio collisioni.
E questo sarebbe un hub.
Con un traffico entro i limiti del PRA la sicurezza sarebbe certo maggiore.
- A - Consci di questi limiti, SEA ed il suo sponsor Giunta regionale, hanno affidato al Mitre di Washington uno studio per migliorare l’operatività.
Risultato dello studio la proposta di realizzare una terza pista, parallela alle due esistenti che, se da un lato permette di incrementare il numero di movimenti, d’altro canto crea nuovi problemi operativi per la dipendenza di ogni pista esterna con la centrale, oltre alla necessità di demolire la torre di controllo, già costata 15 milioni di €, perchè interferirebbe con gli atterraggi (con i movimenti da/verso SUD).
- B - Esiste anche un altro studio, di cui abbiamo letto un’anticipazione, che propone, mantenendo due piste, di spostare la 35L più ad W di 242 m. per rendere indipendenti le due piste e per costruire un nuovo terminal in mezzo evitando così i pericolosi attraversamenti.
Ma, scusate, se l’aeroporto è ancora da fare, cosa ci stanno raccontando Formigoni e Compagnia... ? Ci stanno veramente raccontando delle grosse balle!!!
Basta buttare soldi nel buco nero di Malpensa!!!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Domani pomeriggio ad Abbiategrasso, interessante convegno organizato dalla lega nord su malpensa ed expo2015.
Partecipano Boni, Monguzzi, Sindaco di Cassinetta di Lugagnano Domenico Finiguerra e Sindaco di Abbiategarsso Albetti.
Sarebbe utile avere altre voci stonate oltre a quelle del sindaco di cassinetta.