giovedì 15 marzo 2007

I GRANDI ASSENTI

Un intervento di Walter Girardi

Apprendo che il prossimo 19 marzo si svolgerà a Milano un convegno organizzato dalle Camere di commercio di Milano, Novara e Varese dal titolo risonante e per certi versi preoccupante: la grande Malpensa per lo sviluppo del Nordest.Le affermazioni del presidente Belloli mettono a mio modo in evidenza il fatto che, su Malpensa, vi è ancora chi non ha ben compreso quale sia la situazione che si sta vivendo e creando intorno all’aeroporto.Ancora una volta, l’ennesima, si vuole a tutti i costi far passare il messaggio che Malpensa porti benefici, che Malpensa sia inserita ottimamente nel territorio, che il suo sviluppo debba essere il più forte possibile.La cosa ancora più preoccupante, secondo me, emerge nel momento in cui si fa scorrere l’elenco dei relatori:Carlo Sangalli (Camera di Commercio di Milano), Gianfredo Comazzi (Camera di Commercio di Novara) e Angelo Belloli (Camera di Commercio di Varese). Si proseguirà con gli interventi del sindaco milanese Letizia Moratti, dell’assessore regionale lombardo alle Infrastrutture e Mobilità Raffaele Cattaneo e di Giuseppe Bonomi, presidente di S.E.A. Si darà poi voce al mondo imprenditoriale con Mariella Enoc, presidente dell’Unione Industriali Novara, Luigi Roth, presidente della Fondazione Fiera Milano, Pietro Dante Oddone, dirigente dell’Autorità Portuale di Genova, Alessandro Trapolino, presidente DHL, e Walter Albè, vicepresidente Whirlpool Europe. Delle strategie di sviluppo a livello interregionale discuteranno quindi Luigi Merlo, assessore Infrastrutture Trasporti Porti Logistica della Regione Liguria, Daniele Borioli, assessore Trasporti e Infrastrutture della Regione Piemonte, e il presidente della Lombardia Roberto Formigoni. Le conclusioni saranno lasciate al ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro.Ho volutamente tralasciato i rappresentanti tecnici della Liuc e delle altre Università.Scorrendo con calma tutti i relatori, un occhio attento dovrebbe notare subito che mancano due attori: il primo è il territorio che da anni subisce gli effetti negativi della presenza di Malpensa e che sta ancora aspettando di vedere quali siano gli effetti positivi in tema di lavoro o in tema di rispetto della salute (voli notturni e mitigazioni ambientali), il secondo è l’AMBIENTE.Oggi l’ambiente deve entrare di diritto nelle discussioni riguardanti le infrastrutture e lo sviluppo di un sistema trasportistico che si ritenga intelligente.Per questo da anni si è modificato il modo di pensare all’ambiente. Fino agli anni ‘70 si parlava di ambiente solo perché a fronte dell’inquinamento causato veniva pagata la bonifica e il danno procurato, poi si è iniziato a parlare di prevenzione e di Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) e di Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.).Le considerazioni ambientali, anche a fronte di quanto è stato deciso a livello europeo la scorsa settimana, devono essere messe sullo stesso piano di quelle economiche se si vuole che una infrastruttura o che determinati piani e programmi siano compatibili con il territorio ove verranno realizzate e, soprattutto, richiamino quello che si chiama “sviluppo sostenibile” che deve diventare il punto di riferimento dell’azione di programmazione di un territorio.Gli esponenti politici di Regione Lombardia, così come il Sindaco di Milano, negli scorsi mesi hanno sempre dichiarato che Malpensa deve crescere per forza e che una terza pista è necessaria se si vuole arrivare a 45 milioni di passeggeri, con somma gioia delle Camere di Commercio.Ma probabilmente non sono molto attenti a ciò che avviene nei dintorni di Malpensa, dove ci sono paesi che subiscono disagi enormi in termini di salute ma non vengono considerati, come se le loro istanze fossero storielle di poco conto.Dovrebbero accorgersi, questi signori, che la V.I.A. e la V.A.S. sono strumenti giuridici dello Stato Italiano e che rivestono un ruolo importante se si vuole realizzare uno sviluppo sostenibile.Ma i sopra citati signori sanno benissimo che se venisse applicata la V.A.S., secondo la legge (e la legge non si ignora come è stato fatto per la V.I.A.), si stabilirebbe il livello di compatibilità ambientale dell’aeroporto, che non è certo lo sviluppo che questi pochi vogliono ottenere a tutti i costi a scapito e a danno della salute di moltissime persone che vivono intorno all’aeroporto.Qualcuno di questi, tempo fa, aveva detto che la V.A.S. non è la Bibbia: bene, vorrei ricordare a questo signore che la legge va rispettata, soprattutto da chi, ricoprendo una carica pubblica, si occupa di programmare il futuro del territorio di competenza.Vorrei poi sottolineare una questione: si parla sempre del territorio ove si trova Malpensa come della realtà piu sviluppata, vero motore dell’economia.Bene, questo territorio è anche il Parco del Ticino, il più grande parco fluviale europeo, riserva MAB dell’Unesco.Questo è un territorio da tutelare, non da distruggere definitivamente.Ma forse questo è un concetto sconosciuto a certi signori.Il peggioramento della qualità dell’aria e dell’ambiente nel territorio del Parco del Ticino deve essere arrestato e questo lo si potrà fare solo applicando quegli strumenti quali la V.I.A. e la V.A.S. che Regione Lombardia e altri ignorano completamente.Affermare che oggi è prioritario un ulteriore sviluppo di Malpensa significa non essere a conoscenza della realtà e significa non rispettare la gente che vive attorno all’aeroporto e il Parco del Ticino.Dal decreto D’Alema ad oggi di tempo ne è passato, ma di tutte le opere di mitigazione ambientale in esso stabilite nulla è stato realizzato. Si realizzino dunque tutti questi interventi di mitigazione e si risolvano i tanti problemi ancora aperti, come ad esempio il blocco dei voli notturni, allineando Malpensa all’Europa.Il rischio è che, puntando sull’ampliamento indiscriminato, così come è avvenuto fino ad oggi, i problemi invece di risolversi aumenteranno e sarà sempre peggio.Se oggi siamo qui di nuovo a parlare del problema Malpensa è perché chi ha gestito lo sviluppo dell’aeroporto ha fallito perché non ha mai coinvolto il territorio. Non coinvolgere oggi il territorio significa continuare su una strada che ha portato solo a fare dei danni.
Mercoledi 14 Marzo 2007
Walter Girardi - Federazione dei Verdi - Lonate Pozzolo

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