ALITALIA ABBANDONA MALPENSA? NESSUN RAMMARICO!
Excalibur esprime il suo rincrescimento per la sorte dei mille dipendenti di Alitalia che rischiano di essere sacrificati nel tentativo di salvataggio della compagnia di bandiera. Ci auguriamo che una volta tanto le Istituzioni diano prova di sensibilità sociale e trovino al più presto una adeguata soluzione che ponga fine allo stato di apprensione in cui sono stati gettati i lavoratori e le loro famiglie.
Al contrario non siamo assolutamente dispiaciuti della decisione del vertice di Alitalia di riportare a Fiumicino le rotte intercontinentali e del conseguente ridimensionamento di Malpensa che allontana lo spettro della terza pista.
I danni causati da Malpensa all’ambiente e alla salute delle popolazioni residenti hanno assunto livelli tali da imporre una pausa di riflessione, questa può essere l’occasione.
In questi ultimi anni imprenditori e politici lombardi sono stati colti da una sorta di febbre da Malpensa che li ha portati a caricare lo scalo aeroportuale d’aspettative economiche e occupazionali completamente fuori luogo, come se tutta l’economia del nord dipendesse dalle sorti di Malpensa.
Questa frenesia da business ha poi contagiato i sindaci del comprensorio, molti dei quali invece di difendere il territorio dalle devastazioni ambientali e i cittadini dall’inquinamento hanno agevolato, grazie ad una legge regionale che consente di aggirare i vincoli ambientali, le più sfacciate speculazioni edilizie.
Così l’area lombarda del Parco del Ticino, zona classificata dall’UNESCO come riserva naturale della biosfera, è diventata terra di conquista per multinazionali estere e imprenditori locali che hanno fatto man bassa di terreni - oasi verdi una volta protette - per costruirvi di tutto, dai centri commerciali ai mega parcheggi, dai grandi alberghi alle immense distese di capannoni per lo stoccaggio delle merci provenienti dalla Cina e destinate a invadere il mercato europeo. Tutti insediamenti che, oltretutto, non portano alcun beneficio ai residenti essendo per la maggior parte attività manuali, affidate prevalentemente a lavoratori extracomunitari.
Ci domandiamo ancora una volta che senso ha concentrare tutto il traffico merci e passeggeri del nord Italia su Malpensa, con conseguente aumento del traffico su strada, quando vi sono tanti altri importanti aeroporti (Linate, Orio al Serio, Montichiari, Marco Polo, Caselle, solo per citarne alcuni) ognuno dei quali può svolgere un ruolo importante per l’economia locale? Non sarebbe il caso di incominciare a parlare di ridistribuzione delle rotte in funzione dell’utenza e delle esigenze del territorio?
Dalla politica ci aspettiamo risposte concrete e non i soliti sermoni sulla crescita sostenibile e sull’importanza dell’ambiente poi clamorosamente smentiti dai fatti.
Da parte nostra non abbasseremo la guardia e, insieme alle altre associazioni ambientaliste e ai pochi partiti sinceramente impegnati su questo fronte, continueremo a suon di manifestazioni, volantinaggi, convegni e interventi sulla stampa a denunciare le inadempienze dei politici e la pretesa di chi intende sacrificare la nostra salute e la nostra terra per i suoi esclusivi interessi economici. Perché, come andiamo ripetendo da anni, l’ambiente non si usa, si rispetta.
6 Settembre 2007
Ufficio stampa Excalibur
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