giovedì 24 gennaio 2008

Affari, sogni e ipocrisie: così va avanti la Provincia di Varese

di "Raffaella Filippini dell'Associazione "Amici della Natura ad Arsago" in merito alla situazione di Malpensa.

Avete sognato una grande Malpensa che potesse esaudire i vostri desideri di arricchimento? Se la risposta è ancora sì, dovete essere in grado di spiegare perché siete ancora aggrappati a questo miraggio, ma dovete saperlo spiegare senza finzioni, onestamente.
Quanta ipocrisia si è vista per i posti di lavoro di Malpensa! Ormai da decenni i nostri imprenditori chiudono le aziende qui per riaprirle in altri paesi, ma le istituzioni lasciano fare. Credete davvero che gli uffici aperti dalle nostre Camere di Commercio a Shangai servano a dar lavoro ai nostri operai?
Dunque, liberismo sfrenato per i nostri imprenditori, mentre si pretende protezionismo folle per Alitalia, con dissennato sperpero di soldi pubblici.
Qualcuno già lo sostiene: la Provincia di Varese ha ormai molte analogie con la Provincia di Napoli. E non mancano i motivi per fare la figuraccia degli incivili. Malpensa è l’unico aeroporto in Europa inserito in un Parco naturale. Non ha rispettato le leggi di Valutazione ambientale e grazie ai buoni uffici della lobby lombarda a Bruxelles, si è salvato solo in extremis dalla procedura di infrazione. E’ stato forzato a diventare hub senza averne i requisiti ambientali, oltre che strutturali.
L’impatto sulla salute degli abitanti è argomento tabù ai tavoli di concertazione, sempre e volutamente trascurato.
Dopo gli anni della grande protesta, tutti sembrano essersi dimenticati che nell’area di Malpensa la gente soffre per l’inquinamento acustico. Con la complicità dell’ASL, che non ha realizzato le necessarie e prescritte azioni di monitoraggio. Non prende la via della pubblicazione neppure l’indagine epidemiologica HYENA, voluta e finanziata dalla Commissione Europea, che ha prodotto risultati assai significativi in termini di verifica dei danni all’ipertensione arteriosa causati dal sorvolo degli aerei, specie durante gli orari notturni
Purtroppo l’unica risposta istituzionale data al problema del rumore è stata la delocalizzazione in tre aree a ridosso del sedime aeroportuale. Forse non stupirà nessuno sapere che, dati delle centraline alla mano, in diverse aree distanti qualche chilometro dalla rete di confine di Malpensa, l’impatto acustico è persino più grave. Ma è innegabile che la delocalizzazione risponde primariamente all’ esigenza di liberare spazi in prossimità dell’aeroporto per finalità espansive della sua attività.
In nome di una presunta e decantata tutela degli interessi economici del territorio varesino, vengono calpestati i più elementari diritti di cittadinanza di una larga fascia di popolazione, che ha constatato amaramente come molti personaggi siano entrati in politica per schiacciare il prossimo e per soffocarlo.
Appunto, l’aria!
In provincia di Varese si sente spesso un luogo comune: Ma che c’è da preoccuparsi? È come quella di Milano!
A parte il fatto che l’area omogenea del Sempione spesso registra un inquinamento peggiore di Milano, Milano sta correndo ai ripari. Qui invece ci si bea del fatto che arriveranno nuove infrastrutture, ma non per risolvere i problemi che nascono qui (vedi pedemontana), bensì per portare ulteriore traffico, esasperando i già gravi problemi di mobilità, al limite del collasso.
La VAS volontaria e partecipata realizzata nell’anno 2006 dal Parco del Ticino, con una quota pro capite per ciascuno dei suoi abitanti, ha effettivamente calcolato i volumi di traffico, illustrato la loro origine e offerto realistiche previsioni degli scenari futuri. Anche questo studio è stato opportunamente accantonato, così come viene del tutto trascurata l’analisi dei dati ambientali.
Dopo anni di silenzio mediatico, finalmente di recente alcuni giornalisti hanno parlato dell’inquinamento causato dagli aerei, anche con riferimento al protocollo di Kyoto. Qualche campanello d’allarme dovrebbe suonare! Ma nessuno fa l’associazione d’idee con Malpensa e con l’enorme crescita di asfalto e cemento.. Paradossalmente dobbiamo ancora ricordare che solo gli alberi producono per noi ossigeno vitale.
A Varese e provincia in molti davvero dovrebbero compiere uno sforzo per liberarsi dal pensiero unico che Malpensa sia il perno della nostra economia presente e futura. Urge mettere in piedi un nuovo modello di sviluppo economico. E’ incredibile che nel 2008, incombente il picco della produzione petrolifera, con i costi del greggio in continuo aumento, si voglia ancora basare la nostra economia sull’utilizzo del petrolio.
Cerchiamo di creare lavori dignitosi e sicuri, senza pericolo di vita per i lavoratori, anche sviluppando nuove professioni con le energie rinnovabili, la cogenerazione, ecc. Adottiamo regolamenti edilizi che aprano la via alle ristrutturazioni degli abitati secondo criteri di sostenibilità ed efficienza energetica. Chiediamo pure compensazioni economiche al governo, ma per progetti a beneficio dell’intera collettività e non per le bramosie di pochi.

Mercoledi 23 Gennaio 2008

Lettera aperta al Presidente della Provincia di Varese Marco Reguzzoni

"Su Malpensa ignorate le voci del territorio"
di Emiro Nerini, ex sindaco di Ferno

Egregio Signor Presidente,
premetto che sono un semplice cittadino che, per scelta, non ha più alcun ruolo istituzionale o politico, ma che per forza di cose è obbligato ad interessarsi delle tematiche relative all’aeroporto della Malpensa poiché abito e vivo a Ferno, uno dei Comuni del sedime aeroportuale.
Ho assistito al Consiglio Provinciale aperto del 16/01/2008 sui cosiddetti “Stati Generali di Malpensa”, tenutosi nell’aula magna dell’Università dell’Insubria, per il quale avevo preparato un breve intervento che non ho svolto perché, in un aula vuota, non avrebbe avuto nessun senso.
Verso le 19:30 – 20:00, infatti, dopo gli interventi degli invitati che, appunto perché invitati, la pensano allo stesso modo sull’argomento, Lei ha chiesto che il Consiglio Provinciale deliberasse su una Sua improvvisata (?) mozione.
Mi sarei aspettato che sulla Sua proposta qualche consigliere, magari di minoranza, avesse eccepito in merito all’ordine dei lavori. Come si può proporre una improvvisata mozione, e chiederne il voto, senza aver ascoltato anche i programmati e concordati interventi dei singoli cittadini e rappresentanti dei Comitati od associazioni ambientaliste o meno?
Così non è stato ed il Consiglio Provinciale ha accolto la Sua mozione, con la sola astensione del consigliere Solanti (che ringrazio pubblicamente).
Dopo di che l’aula si è svuotata: spariti i Consiglieri e gli invitati, sono rimasti alcuni cittadini ai quali Lei ha concesso, con qualche insofferenza ed indifferenza, di poter parlare.
Lei signor Presidente, di fatto, ha organizzato un Consiglio Provinciale aperto solo agli amici e a quanti la pensano, sull’argomento, allo stesso modo e, senza dare la possibilità ai consiglieri provinciali di ascoltare voci fuori dal coro, ha preteso ed ottenuto il voto desiderato.
Ma, allora, quale è il senso della riunione “aperta” se poi si ascoltano solo le voci allineate e non anche quelle in disaccordo? Certo i rappresentanti “invitati” sono stati ascoltati: ma Lei ed i consiglieri provinciali, prima di deliberare, non avete sentito le ragioni degli altri. Allora, me lo consenta, si può legittimamente dire che si è trattato di una riunione di pura e semplice propaganda alla quale, consapevolmente o meno, si sono prestate tutte le forze politiche presenti in Consiglio Provinciale.
Le scrivo, di seguito, alcune delle questioni che avrei voluto segnalare a Lei, ai Consiglieri Provinciali ed agli invitati, qualora fossero stati presenti nel momento in cui Lei ha concesso ai “non invitati” di poter esprimersi.
Innanzitutto ricordo che il 19/11/2000 ben 87 Sindaci di Comuni delle Province di Varese, Milano e Novara hanno organizzato una manifestazione “contro illegalità e soprusi di Malpensa” concludendo che “qui l’hub non ci sta” (la voce dei Sindaci della Ticinia). I Sindaci della Provincia di Varese sono quelli dei Comuni di: Angera, Arsago Seprio, Azzate, Bardello, Besnate, Bodio Lomnago, Trebbia, Brunello, Buguggiate, Cadrezzate, Cardano al Campo, Carnago, Caronno Varesino, Casale Litta, Casorate Sempione, Castelseprio, Castronno, Cavaria con Premezzo, Cazzago Brabbia, Comabbio, Crosio della Valle, Daverio, Ferno, Gallarate, Galliate Lombardo, Gazzada Schianno, Golasecca, Gornate Olona, Inarzo, Ispra, Jerago con Orago, Lonate Pozzolo, Malnate, Mercallo dei Sassi, Morazzone, Mornago, Oggiona S. Stefano, Osmate, Ranco, Samarate, Sesto Calende, Solbiate Arno, Somma Lombardo, Sumirago, Taino, Ternate, Travedona Monate, Varano Borghi, Vergiate, Vizzola Ticino.
Ricordo, ancora, che nell’aprile del 2001 i rappresentanti di 24 Comuni si sono recati a Roma per chiedere, tra l’altro, l’attivazione di una nuova procedura di VIA complessiva ed estesa a tutto il territorio coinvolto, il blocco di ogni aumento di traffico aeroportuale, la riconsiderazione del ruolo di Malpensa nell’ambito del sistema aeroportuale del nord Italia. La spedizione incassò il bidone della Casa delle Libertà (Governo Berlusconi - vedasi La Prealpina dell’11/4/2001).
Il democratico Governatore Formigoni, fin dal suo primo mandato, ha dimostrato cosa pensa di Malpensa. La Regione Lombardia, infatti, dopo aver proposto e vinto il ricorso al TAR contro il decreto Ministero dei Lavori Pubblici del 14/4/93 n.1299, - (avente ad oggetto il raggiungimento dell’intesa Stato-Regione in ordine al P.R.G. dell’aeroporto Milano Malpensa) - nella successiva fase di giudizio ha concordato col Ministero l’introduzione nella L.R. 10/1999 della norma illegittima annullata dal TAR, sottraendo ai Comuni il diritto-dovere di pronunciarsi in ordine all’inserimento nel territorio delle singole infrastrutture aeroportuali. Questa L.R., infatti, è uno strumento che si colloca "al di sopra" dei Piani regolatori dei Comuni e del Piano di coordinamento del parco del Ticino.
Il Comune di Milano, padrone della S.E.A. e amministrato dal Centro destra, da vero colonizzatore non ha mai voluto confrontarsi con i Comuni del sedime aeroportuale di Malpensa.
La Provincia di Varese, amministrata dalla Lega da molti, molti anni, ha avuto più di un’occasione per pianificare e programmare il proprio territorio: da ultimo con il PGT. Ebbene in quel documento NULLA di significativo è detto su Malpensa. Allora, caro Presidente Reguzzoni, siamo noi cittadini delusi dal comportamento della Provincia e dalla sua mancanza di autonomia e di coraggio. In Provincia di Varese siamo “padroni a casa nostra” a condizione che rendiamo servili nei confronti di Milano e dei suoi interessi.
I Sindaci del C.U.V., che sono i titolari del diritto-dovere di governare il proprio territorio coinvolto in Malpensa, accettano silenziosi che al tavolo di confronto col Governo su Alitalia e Malpensa (il cosiddetto Tavolo Milano) siedano altri al loro posto. Significativa anche la coerenza di chi prima denuncia le illegalità di Malpensa e, poi, concorda ed accetta di delocalizzare circa mille famiglie anche in aree dove non esiste un superamento dei limiti di rumore e trascura altre aree ove il livello di rumore è oltre i limiti di legge.
Mi si consenta di esprimere anche qualche valutazione in merito alle forze politiche:
LEGA e CENTRO DESTRA: avete governato, e governate, Regione, Provincia, tanti Comuni - coi vostri rappresentanti anche SEA, la stessa ALITALIA, ANAS - e siete stati capaci di far partire un aeroporto che, a distanza di anni, non è dotato di servizi infrastrutturali e che ha contribuito pesantemente al fallimento di Alitalia. Mi pare che il fallimento di Alitalia certifichi anche il vostro fallimento.
CENTRO SINISTRA: sul problema Malpensa avete, salvo qualche sporadica eccezione, le stesse posizioni dei partiti del Centro-Destra. Vale a dire non un aeroporto al servizio dei cittadini, bensì un territorio asservito a Malpensa ed agli interessi del Comune di Milano. Allora, per favore, state tranquilli, non preoccupatevi della propaganda avversaria, restate all’opposizione, perché, in caso contrario, c’è il rischio che riusciate a far funzionare davvero questo aeroporto, in deroga alle leggi ed ai diritti dei cittadini che abitano nell’intorno.
Considerato che anche Lei, signor Presidente Reguzzoni, a nome della Provincia di Varese, assieme a quelle di Milano e Pavia ed ai Comuni facenti parte del Parco Regionale della Valle del Ticino, avete commissionato (e pagato coi soldi dei contribuenti) una volontaria Valutazione Ambientale Strategica dei programmi di sviluppo del sistema di trasporto, dalla quale emerge, e viene dimostrato scientificamente, che dalle opere pensate per lo sviluppo di Malpensa nessun beneficio ne deriva al nostro territorio ed ai cittadini che vi abitano, mi permetto di terminare con una proposta che può zittire i cittadini dissenzienti e quelli come me che da anni si battono per il rispetto della legalità.
Pretenda Lei, signor Presidente Reguzzoni, che il Governo, la Regione, la Provincia, la S.E.A. si facciano carico di effettuare una obbligatoria, legale e vincolante Valutazione Ambientale Strategica, come previsto dalla normativa europea, dalla quale si potrà evincere quale è il limite di sopportabilità di questo territorio e quali sono i veri costi ed i ricavi.
Se si farà carico di questo, caro Presidente Reguzzoni, sicuramente troverà al Suo fianco, convintamene, anche quei cittadini che l’altra sera non erano d’accordo con Lei.
Resto a Sua disposizione e La saluto distintamente.
Emiro Nerini
Lunedi 21 Gennaio 2008

domenica 20 gennaio 2008

STATI GENERALI E BAVAGLIO DEMOCRATICO

STATI GENERALI E BAVAGLIO DEMOCRATICO

Con la "garbata" regia del Presidente Reguzzoni si sono svolti ieri sera a Varese gli Stati generali - Consiglio provinciale aperto. I media riportano ampi resoconti degli interventi e sottolineano quelle che sono state le parole d'ordine dell'evento, talmente scontate che ci si poteva risparmiare tutta la messinscena. Nulla infatti è andato in modo diverso da quello che tutti i giorni ormai leggiamo sui giornali: tutti uniti per difendere Malpensa (da Alitalia, da AirFrance, da Roma...). Il coro è stato bipartizan perchè anche le minoranza politiche ed i sindacati sono, con pochi distinguo, appiattiti sulle posizioni della maggioranza di centro-destra (Reguzzoni in Provincia e Formigoni in Regione) con la sola eccezione evidenziata ieri sera dal Consigliere Solanti che si è astenuto nella votazione.
Nel suo intervento il capogruppo consiliare del centrosinistra, Aspesi, aveva fatto, pur concordando sulla difesa di Malpensa, un richiamo alle regole, che significa anche riferimento al PRG (secondo lui da riscrivere) ed alle norme ambientali, notoriamente disattese.
E’ stato poi messo ai voti un o.d.g. che è una sorta di delega in bianco, senza neppure un testo scritto, e senza riferimenti all’intervento di Aspesi (rispetto delle regole) ...e senza discussione nè dichiarazioni di voto: procedura sprezzante e non certo emblema di democrazia.
La votazione ha evidenziato l’unico, piccolo ma coraggioso voto di astensione del Consigliere Solanti. Grande la sorpresa del Presidente Reguzzoni che gli ha chiesto conto (forse per non rischiare la nullità della votazione) della sua posizione. Motivata da Solanti con l’assenza nell’o.d.g. ...orale di qualsiasi riferimento alle regole. Intorno a Malpensa, bisogna considerare anche il danno ambientale a carico di oltre cinquecentomila cittadini lombardi e piemontesi e del Parco del Ticino.
Desta sconcerto la carenza di proposte della classe dirigente locale, limitata alla "moratoria", ultima zattera di un fallimento politico.
Ma, oltre ai diciannove interventi bipartizan, con i quali si era nel frattempo giunti oltre le ore 20, erano in programma, regolarmente iscritti e registrati, undici interventi che avrebbero evidenziato oltre agli scontati, gravissimi problemi ambientali, anche punti di vista meno omologati sugli aspetti economico-trasportistici, cioè sulle reali convenienze ed opportunità di un hub a Malpensa.
L’accorta regia, dell’evento aveva, naturalmente, fatto svolgere prima gli interventi bipartizan, non aveva realmente limitato gli stessi ai 5 minuti imposti (???) da copione e, nel frattempo, l’Aula magna dell’Università si era praticamente svuotata. Dopo qualche polemica alcuni degli interventi previsti sono stati caparbiamente, in qualche modo, parzialmente svolti ma, va rimarcato, il confronto, perno degli Stati generali, non è avvenuto.
Resta l’amaro in bocca a chi, già colpito quotidianamente dall’inquinamento atmosferico ed acustico di una Malpensa “sopra le righe”, trova poi la beffa di non potersi esprimere, non poter dare un contributo ad una discussione democratica sul tema.
Resta anche l’amaro boccone per la Democrazia che è fondata sulla libertà di parola e sulla libertà e sul diritto di difendere le proprie opinioni che non è, come dice Reguzzoni, “ma io vi lascio parlare”. Certo, Presidente Reguzzoni, in un’aula deserta. Noi non discutiamo sul diverso peso sociale del Presidente di SEA rispetto all’esponente di una qualche Associazione non istituzionale ma, riteniamo, nell’Assemblea definita “Stati generali”, se non possono parlare tutti con pari dignità, di quali Stati generali stiamo parlando?
E vogliamo anche aggiungere che i Personaggi importanti e, sicuramente, molto più bravi di noi, sono sicuramente capaci, come previsto e richiesto (ma non a loro) di essere sintetici ed esaurienti nei prescritti cinque minuti.
Malgrado i metodi visti in questi Stati generali farsa, vogliamo evidenziare che i V.I.P., quando votano, dispongono anch’essi di un solo voto, come qualsiasi cittadino.
Certi metodi ricordano molto quei regimi che, normalmente, non vengono considerati democratici.

Gallarate, 17 gennaio 2008

Raffaellla Filippini, Amici della Natura ad Arsago
Elena Strohmenger, C.OVES.T. ONLUS
Angelo Giani, Consigliere comunale – Golasecca
Beppe Balzarini, UNI.CO.MAL. Lombardia

CONSIGLIO PROVINCIALE APERTO – STATI GENERALI SU MALPENSA

INTERVENTO DI UNI.CO.MAL. LOMBARDIA AL
CONSIGLIO PROVINCIALE APERTO – STATI GENERALI SU MALPENSA

Buon giorno a tutti. Ringrazio il Consiglio e la Giunta provinciale di Varese ed i rispettivi Presidenti per questa opportunità di confronto
Dopo le suppliche ad Alitalia sono arrivati gli insulti: “sganciamoci dal carrozzone Alitalia”.
Ma in realtà è Alitalia che lascia il carrozzone Malpensa, sua palla al piede in dieci anni di agonia.
Dieci anni in cui sono stati “prelevati” centinaia di voli da Linate, da Fiumicino e da altri aeroporti del nord con l’obiettivo, mancato, di creare un hub a Malpensa.
Obiettivo mancato perchè contario al mercato.
Ora AirFrance taglia anche i voli di fideraggio: signori, questo è il mercato!
Se ci fosse il “traffico pregiato” come ci dicono, secondo voi AirFrance lo lascerebbe a terra?
L’abnorme concentrazione di voli e di lavoratori ha creato a Malpensa una bolla destinata a scoppiare. Siamo ora al punto in cui la bolla scoppia facendo pagare ai più deboli o, nella migliore delle ipotesi, ai contribuenti, gli errori di politici e amministratori.
Preciso che la nostra posizione fa riferimento ai limiti stabiliti dal PRGA: 12 milioni di passeggeri e 100.000 voli/anno. Ma il PRG non è rispettato perchè ora Malpensa conta 24 milioni/passeggeri e 250.000 voli. Il mancato rispetto del PRGA e anche il mancato rispetto delle norme sulla valutazione degli impatti ambientali costituiscono un problema di legalità ed un problema di insostenibilità ambientale.
Gli ulteriori piani di sviluppo a 40/50 milioni di passeggeri (ora tutti zitti, ma poi ci riproveranno) 40/50 milioni di passeggeri, configurano una vera e propria azione di terrorismo ambientale.
E’ il momento di ripensare il ruolo di Malpensa, riconfermando le equilibrate e sensate misure del PRGA e di riconsiderare i progetti di infrastrutture ispirate da Malpensa adattandole ad un aeroporto di medie dimensioni: un aeroporto già definito e limitato dal suo sempre legalmente valido PRG!
Ed è anche venuto il momento di fare il processo a questi politici ed amministratori che, propugnatori di strategie contrarie all’interesse nazionale, hanno continuato, e continuano tuttora, sulla stessa strada, e li sentiamo tutti i giorni ed anche stasera, incuranti dell’errore, anzi dell’orrore, ormai apparso in tutta evidenza.
Reguzzoni pensa che ci sia una lobby a Roma: noi invece siamo sicuri che c’è una lobby a Milano, e fa gli interessi dello scalo di Malpensa invece di quelli del Paese.
Ma siccome siamo convinti che nessuno sia stupido, ecco che allora possiamo parlare di malafede.
Infatti Malpensa non è il 4° hub d’Europa (Sindaco Fontana), Malpensa è al 14° posto (dati 2006), ed i biglietti aerei venduti al nord non sono il 70% come dicono i nordisti: sono circa il 50% (lo ha detto Bersani al Convegno Ambrosetti a Cernobbio).
Ed abbiamo anche chiesto conto a Formigoni ed a Cattaneo di un conflitto di interessi: cosa ci fa l’Assessore ai trasporti della Regione nel Consiglio di Amministrazione di SEA? Quali interessi vorrà tutelare? Quelli dei cittadini o quelli del Gestore di Malpensa?
L’attuale crociata contro i piani riguardanti Alitalia ci conferma che c’è chi, anche contro le regole del mercato, è determinato a sacrificare l’Ambiente allo sviluppo incontrollato ed immotivato di Malpensa.
Dilapidare un patrimonio come il Parco del Ticino lombardo e piemontese, dichiarato dall’UNESCO “Riserva della Biosfera”, è un lusso che ci possiamo permettere?
Conludendo: NON TUTTO IL NORD E’ CON MALPENSA

sabato 12 gennaio 2008

LETTERA APERTA AL MINISTRO DI PIETRO

di Renzo Tognetti Presidente del Consiglio Provinciale di Novara

Caro Ministro,
leggo una tua intervista di ieri ad un giornale di tiratura nazionale dal titolo “Io e Formigoni uniti per salvare l’hub” nel quale ribadendo una Tua posizione del resto già nota, favorevole allo sviluppo dell’hub e quindi contrario alla cessione di Alitalia ad Air France, che porterebbe al declino di Malpensa, affermi testualmente:
“….Il mio impegno è fare in modo che il traffico aereo su Malpensa possa crescere ancora.”
Ora, nella mia veste di coordinatore per la provincia di Novara di Italia dei Valori, di capogruppo in provincia sempre per Italia dei Valori nonché di presidente del Consiglio Provinciale, quale espressione del territorio soggetto all’inquinamento acustico ed ambientale, in nome delle popolazioni che mi hanno e Ti hanno votato, mi sento di affermare
Ministro DiPietro, NON SONO D’ACCORDO
Credo che esperti in tutti i settori, ben più credibili di me, abbiano detto tutto di tutto e di più sul tema delle ripercussioni economiche relativamente ad un alleggerimento di Alitalia su Malpensa.
Io vorrei sommessamente ribadire che il problema dei posti di lavoro sarebbe ben presente anche con la soluzione Air One e che si, sono stati spesi dal contribuente alcune migliaia di miliardi delle vecchie lire a realizzare Malpensa , ma occorre anche dire che indirettamente lo stesso contribuente brucia 300 milioni di Euro all’anno a tenere in piedi Alitalia in funzione Malpensa. Vogliamo continuare così?!
Se effettivamente c’è questo mercato allora dov’è il problema?
La Pedemontana serve perché serve indipendentemente da Malpensa inoltre, come dice Spinetta, normalmente sono gli aeroporti che si adeguano alle Compagnie aeree ed al mercato e non viceversa.
Ma parliamo di ambiente, di inquinamento, di qualità della vita dei cittadini residenti attorno all’Aeroporto, parliamo di leggi da rispettare, di legalità, Ministro Di Pietro, non è un Tuo cavallo di battaglia?
E’ su questo tema che ti ho seguito, che Ti abbiamo seguito, è su questo tema che l’Ovest Ticino ti diceva grazie per le tue istanze in Comunità Europea, assieme ad altri Europarlamentari, istanze che hanno comportato ben due messe in mora al Governo Italiano per mancata Valutazione Ambientale sugli ampliamenti di Malpensa.
Non eri tu il 30 Gennaio 2004 ad Oleggio a bollare Malpensa come la madre di tutte le tangenti?
Come si concilia il Tuo attuale atteggiamento con quello che dicevi appena 3 anni fa?
Tutti sappiamo che Malpensa è cresciuta in un modo molto, ma molto, “border line” dal punto di vista autorizzativo e, malgrado questo, per il secondo anno consecutivo sono stati superati i volumi di traffico già così spesse volte derogati.
E Tu chiedi che cresca ancora sempre senza Valutazioni di Impatto Ambientale?
Riconosco comunque che è grazie al partito se mi è stata data la possibilità di essere eletto e ha consentito al territorio di raggiungere risultati significativi e di questo devo dartene atto, però mi è d’obbligo chiederti cortesemente di prendere una posizione coerente col Tuo passato e con gli ideali per i quali Ti abbiamo seguito e creduto.
Mi è anche d’obbligo comunicarti che io non ho cambiato idea e continuerò nella battaglia di civiltà che sto conducendo e in cui credo, anche in completo disaccordo con le Tue posizioni, lasciandoti la responsabilità politica di creare le future mie condizioni per continuare la Tua rappresentanza.
Cordialmente
Renzo Tognetti
Presidente del Consiglio Provinciale di Novara