mercoledì 12 settembre 2007

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO
PIANO INDUSTRIALE DI ALITALIA: I NODI VENGONO AL PETTINE
Il Presidente e AD di Alitalia, Maurizio Prato, con il supporto del Ministro Padoa Schioppa, ha finalmente varato il piano “lacrime e sangue” con l’obiettivo di salvare la Compagnia. Non è un piano “contro Malpensa” ma “pro Alitalia” ed è una decisione politica nel senso dell’interesse nazionale.
Abbiamo scritto più volte che “Alitalia è caduta nella trappola dei 2 hub”. Ora tenta di uscirne e conferma che avevamo visto giusto. Ci riuscirà? Dipende dalla politica.
Chi si oppone, con proclami e “manifesti”, lo fa in nome di interessi personali e lobbystici, gli stessi che da anni impongono ad Alitalia la strategia suicida dei 2 hub. Che sono poi solo 2 aeroporti, come ben argomentato, con dati precisi, su “Repubblica” di mercoledì 05/09 scorso, da Alberto Statera.
Statera però, pietosamente, glissa sul posto che Malpensa occupa nella classifica 2006 degli aeroporti europei, che è il 14° (non certo il 3°, Sig.ra Moratti!!!), dopo, nell’ordine: Heathrow, 67.3 million passengers; Charles de Gaulle, 56.8; Frankfurt, 52.8; Amsterdam Schiphol, 46.1; Madrid Barajas, 45.5; London Gatwick, 34.1; Munich Airport, Germany, 30.8; Fiumicino, (Rome), 30.2; Barcelona, Spain, 30.0; Paris-Orly, 25.6; London Stansted, UK, 23.7; Sant Joan Airport, Palma de Mallorca, Spain, 22.4 e Manchester, UK, 22.1. (http://en.wikipedia.org/wiki/Busiest_airports_in_Europe)
La parola, dunque, alla politica. Concordiamo con il Ministro Bianchi: “Io credo che siano troppi in questo momento a parlare, troppo rapidamente, senza pensare... la questione di Malpensa è aperta da tempo e io le darei un po’ più di tregua”.
Dunque uno stop ed un grande dibattito in cui deve essere attore il territorio: cosa significano le firme di attori e calciatori sui manifesti pro Malpensa? Che burla è mai questa?
I sindaci devono avere un ruolo di primo piano e, finalmente anche le Associazioni. Da anni si vietano nostri interventi ai tavoli dei convegni perchè smascheriamo le falsità di Mapensa.
Certo, siamo anche noi portatori di interessi, ma interessi collettivi. E, come contribuenti, pretendiamo che non si buttino via i nostri soldi per il mantenimento scellerato dell’aeroporto come hub.
Bisogna finalmente ripensare il sistema aeroportuale del Nord che, con la sinergia dei suoi 13 aeroporti, uno ogni 50 km, puo’ soddisfare le esigenze degli utenti senza concentrare l’impatto ambientale in un solo grande scalo. E trovare soluzioni in linea con i nostri slogan: portare il servizio la dove c’è l’utenza e non, al contrario, portare l’utenza la dove c’è il servizio e, soprattutto, aeroporto al servizio del territorio e non, come ora, territorio al servizio dell’aeroporto.
Ci insegnano infatti gli esperti che le infrastrutture “scambiano danno ambientale con beneficio sociale”, invece Malpensa, aggiungono, “produce danno ambientale e maleficio sociale”, come ormai ampiamente dimostrato da numerosi studi scientifici.
L’espansione e la crescita del trasporto aereo richiedono per gli aeroporti una verifica di compatibilità secondo norme che oggi a Malpensa non sono rispettate.
Malpensa opera nell’illegittimità, avendo superato il limite dichiarato dall’ex Ministro Matteoli per convincere la Commissione europea ad archiviare il nostro ricorso invece di aprire un procedimento di infrazione, e quindi si rende obbligatoria, secondo le norme europee, la VAS (Valutazione Ambientale Strategica).
Ci attiveremo ora, con il supporto delle nostre Istituzioni, a riaprire il ricorso alla UE.
Questa crociata contro il piano industriale di Alitalia ci conferma che c’è chi è determinato a sacrificare l’Ambiente allo sviluppo incontrollato ed immotivato di Malpensa. Dilapidare un patrimonio come il Parco del Ticino, dichiarato dall’UNESCO “Riserva della Biosfera”, è un lusso che ci possiamo permettere?
Certo, di fronte ai prospettati tagli condividiamo le preoccupazioni dei lavoratori che inevitabilmente perderanno il loro posto di lavoro, ma il piano di sopravvivenza di Alitalia conferma che Malpensa è nata e cresciuta, come da noi sempre denunciato, in contrasto con l’interesse nazionale.
In sintesi è vero quello che diciamo da anni anche sul fronte del lavoro: Malpensa crea disoccupati!
Ultima grave nota: dopo l’annuncio del Piano Alitalia i piloti stanno attuando uno “sciopero bianco” semplicemente “applicando i regolamenti e le norme di sicurezza”, e questo provoca un taglio di circa 40/50 voli al giorno.
La domanda che ci allarma è: con quale sicurezza si vola abitualmente? Si deve dedurre che i requisiti di sicurezza, di solito, non vengono applicati?
Noi non dimentichiamo che, già nell’anno 2000, il Rapporto Cranfield aveva sentenziato: “Malpensa aeroporto pericoloso”!
Chiediamo un confronto aperto con il Territorio seduto a capotavola.

Gallarate, 8 settembre 2007

LEGAMBIENTE di Varese e Novara, C:OVES.T. ONLUS-Varallo Pombia, UNI.CO.MAL. LOMBARDIA-Gallarate, EXCALIBUR-Lonate Pozzolo, AMICI DELLA NATURA-Arsago Seprio

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