comunicato stampa:
ALITALIA E... UN FUTURO CON AIRFRANCE
Le levate di scudi contro il progetto di AirFrance sono, ancora, l'ennesimo italiano modo di affrontare situazioni internazionali.
In poche parole il criterio, che assolutamente non condividiamo, è: bisogna mantenere l'inefficienza a spese dell'intera collettività ed a vantaggio di poche categorie.
Malpensa potrebbe invece essere un aeroporto che produce utili per tutti, Alitalia compresa, senza essere un hub e senza devastare definitivamente il territorio e la salute dei cittadini che lo abitano.
Quindi fare del terrorismo ideologico su presunte italianità è del tutto strumentale e, soprattutto, non costruttivo a lungo termine per la sopravvivenza della stessa Malpensa.
Bisogna considerare il fatto che il primo tentativo di vendita di Alitalia è andato a vuoto per i troppi “paletti”, tra cui il mantenimento di due hub.
Questo secondo tentativo è avviato a raggiungere l’obiettivo grazie alla premessa costituita dal Piano industriale di Alitalia che ridimensiona Malpensa, a favore di Fiumicino, ponendo fine alla catastrofe economica dei due hub, fonte solo di doppi costi.
Secondo il piano di AirFrance-KLM, con tre aeroporti di concentrazione ben distanziati, l’alleanza può funzionare e, per Alitalia c’è, nuovamente, un futuro, nel senso dell’interesse nazionale italiano.
Gli strepiti dei nordisti ci spingono a ricordare che l’ampliamento di Malpensa non aveva l’obiettivo di trasformare un aeroporto con scarso traffico in un hub: stabiliva invece una crescita fino a una media di 274 movimenti/giorno “senza limitare la capacità operativa dell’aeroporto di Linate”.
Invece, per arrivare a 750 movimenti al giorno a Malpensa, sono stati “prelevati” centinaia di voli da Linate, da Fiumicino e da altri aeroporti del nord.
L’elevata concentrazione di voli (forzando il mercato) e di lavoratori costituiva (costituisce) a Malpensa una bolla destinata a scoppiare. Siamo ora al punto in cui la bolla scoppia facendo pagare ai più deboli o, nella migliore delle ipotesi, ai contribuenti, gli errori di politici e amministratori.
Ma oltre agli aspetti del mercato ci sono gli aspetti ambientali: il pesante impatto ambientale di Malpensa non è mai stato valutato.
L’ampliamento di Malpensa era stabilito con il limite di 12 milioni di passeggeri.
Ora siamo al doppio e non basta neppure il ridimensionamento programmato da Alitalia a far rientrare il traffico di Malpensa nei limiti di sviluppo stabiliti dal Piano regolatore dell’aeroporto.
E, come hanno denunciato 87 sindaci lombardi e piemontesi, delle province di Varese, Milano e Novara sul giornale “Ticinia”, questa situazione è “illegale”: è il mancato rispetto del Piano regolatore aeroportuale.
I programmi noti e sbandierati di raddoppio addirittura rispetto agli attuali volumi di traffico, ora accantonati perchè le vicende legate alla vendita del Vettore nazionale pongono altri problemi, costituiscono una ulteriore ed ancor più grave minaccia ambientale e mettono addirittura a rischio l’esistenza del Parco del Ticino, oltre al futuro di circa 500.000 cittadini residenti intorno all’aeroporto nel raggio di pochi chilometri.
L’attuale crociata contro i piani riguardanti Alitalia ci conferma che c’è chi, anche contro le regole del mercato, è determinato a sacrificare l’Ambiente allo sviluppo incontrollato ed immotivato di Malpensa.
Dilapidare un patrimonio come il Parco del Ticino lombardo e piemontese, dichiarato dall’UNESCO “Riserva della Biosfera”, è un lusso che ci possiamo permettere?
Gallarate, 26 dicembre 2007
WWF Italia,
LEGAMBIENTE di Varese e Novara,
C.OVES.T. ONLUS-Varallo Pombia,
UNI.CO.MAL. LOMBARDIA-Gallarate,
EXCALIBUR-Lonate Pozzolo,
AMICI DELLA NATURA-Arsago Seprio
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1 commento:
Soluzione per Malpensa: voto agli immigrati
02/01/2008
Come tutti i “casi italiani” la questione Alitalia è stata fatta divenire un tormentone da politica da salotto volutamente perdendo di vista la realtà.
La realtà è che la compagnia di bandiera-zombie è una azienda ROMANA. E come TUTTE le aziende romane no è assolutamente una vera azienda economica. Non diversa da Capitalia, Lazio e Roma calcio, Rai, consorzio GAIA. Cirio e molte altre. Tutto ciò che è “Roma” e Sud è sempre e solo IN PERDITA, sempre rifinanziato coi soldi dei cittadini padani.
I media stanno cercando di rigirare la frittata affibbiando la colpa al Nord per gli sprechi DI ROMA capitale, in realtà il SOLITO E SEMPITERNO conflitto tra la Padania produttiva e Roma ladrona.
Così per tutto: le tasse locali sono state inventate per fare pagare di più il Nord senza motivo sicchè l’italia non è uno stato federale, non c’è perciò nessun motivo che le tasse siano il tripli in Lombardia rispetto al Lazio, ad esempio. Come avviene con gli “studi di settore”. O addirittura a Roma non si pagano i ticket sanitari nonostante il colossale deficit sanitario regionale. Dopo che ROMA aveva fatto credere ai babbei polentoni che i ticket sanitari regionali erano istituiti per punire le regioni “sprecone”. Perché nel civilissimo, efficientissimo, ricchissimo, industrialissimo Lazio hanno abolito i ticket?
E che dire della riforma del TFR?
Rimembrate le sceneggiate in onda sulle televisioni ROMANE, come la Rai, a convincere i dipendenti privati polentoni sulla bontà della riforma? Mentre per i ministeriali fankazzisti, per dipendenti di banca d’italia, quirinale e camere il TFR intposnso anzi raddoppiato.
Non solo mentre a Milano il lavoro è sempre più precario e a rischio salute a Roma diviene sempre più retribuito e “indeterminato” (nota 1).
In modo che la ROMANA Istat possa certificare che “Roma è più ricca di Milano”. Se la riforma del trattamento di fine rapporto fosse cosa positiva, state ben tranquilli che per primi ne avrebbero beneficiato i MINISTERIALI capitolini.
I Rom da Roma li hanno cacciati, a Milano il prefetto ROMANO li incista anche in pieno centro, per danneggiare l’immagine della possibile capitale della Padania.
Ogni statistica prodotta A ROMA è una menzogna per falsificare la realtà e giustificare le continue leggi di spesa per “Roma capitale”.
La pseudo organizzazione ambientalista Legambiente (quella che sta nel comitato affaristico-mafioso Si-Tav per la Napoli-Bari), il cui capo è il ROMANO e ulivista Realacci (nota 2), ha inserito Roma tra le 10 città più vivibili del 2007, con un salto di 15 posizioni, dal 23° all’8° posto. Secondo voi in una statistica seria una città, specialmente grande e complessa, può migliorare di 15 posizioni in un solo anno?
Così come i riferimenti alla “costituzione”, al “tricolore” e all’”unità nazionale”. Tutta “fuffa” a imbambolare i coglioni del Nord.
Il potere centrale ha DELIBERATAMENTE SABOTATO l’aeroporto di Malpensa2000 negando i finanziamenti per le le infrastrutture di collegamento all’HUB lombardo in particolare con la TAV Torino-Milano che avrebbe velocemente collegato una grande città e regione con l’aeroporto. In verità anche i misteriosi No-Tav sono una creazione dei servizi segreti ROMANI. Vi siete mai chiesti perché i Notav non esistono a sud di Firenze, come mai Indymedia mai pubblichi articoli contro la costosissima e inutile linea velove Roma-Napoli-Bari? E come mai le uniche tratte Tav consentite vadano solo in direzione ROMA?
Il governo Prodi ha appena REGALATO (a fondo perduto!!!) 250 milioni di euro (500 MILIARDI DI VECCHIE LIRE) per il SOLO stabilimento Fiati di Termini Imerese in Sicilia. SE quei soldi fossero andati a Malpensa per i collegamenti stradali e ferroviari ora Fiumicinio mance esisterebbe più. Così a fare le spese della ristrutturazione della Fiat è stato solo Arese a “certificare” che “anche la Sicilia è industrializzata!”
Con la sola liquidazione data al ROMANO Cimoli si poteva dimezzare il biglietto sul Malpensa Express per una decina d’anni!
Come il comune di Roma, l’Alitalia ha un esubero enorme, un assenteismo patologico, di personale oltre agli stipendi fuoti mercato, causati da una estrema sindacalizzazione e, non neghiamolo, dalla contiguità geografica col potere centrale ed elargitore di facili regalie. Eppoi non meravigliamoci se i dipendenti e “dirigenti”dell’azienda sono parenti e amici di politici che bazzicano la “capitale”.
I giornali, dopo avere infamato per anni l’aeroporto milanese, scriveranno che pochi stati hanno due Hub ma, osserverete non scriveranno che gli hub vanno fatto dove c’è la maggior concentrazione di domanda di trasporto aereo. Ebberne il 70% dei biglietti aerei in italia vengono staccati in Padania perciò DOVREBBERIO ESSERE ROMANI E MERIDIONALI a muovere il culo per venire a prendere l’aereo a Milano. Se la questione Alitalia fosse una vera questione economica. Come per le altre vicende ROMANE essa non lo è. La compagnia aerea-zombie dello stato zombie è una “fiction” per fregare i polentoni, in quanti modi dobbiamo scriverlo?
In più la stampa di regime ed i suoi satrapi nel web cercano di colpevolizzare il Nord per il caso Malpensa, in particolare tartassano la Lega. Un partito che conta nulla, sotto il tallone della magistratura e prefetti criminali, avrebbe dovuto “fare di più” per Malpensa? La Lega Nord al Settentrione raggiunge il 10% del consenso popolare. L’altro 90% dei partiti del Nord cosa ha fatto per Malpensa negli scorsi anni?
Alla Lega Nord si può rimproverare di non avere capito sino dall’inizio che tutte le problematiche sui finanziamenti, impatto ambientale, e lacciuoli vari erano una pantomima ROMANA per bloccare lo sviluppo dell’aeroporto. Avete mai sentito dell’esistenza di intralci nei finanziamento e “impatto ambientale” per le opere di collegamento con Fiumicino?
Vedrete che a breve esibiranno fenomenali statistiche in cui mostreranno che il (di solito circa) 70% dei cittadini del Nord sarà “felicissimo” di dovere andare a Fiumicino a prendere l’aereo. Lo stesso tipo di statistiche FRAUDOLENTE attestanti che più di due terzi degli “italiani” sarebbero favorevoli a voto agli immigrati e matrimoni-gay. State certi che se così fosse avrebbero di già imbastito dei referendum, tipo aborto e divorzio, per provare l’incontrovertibile volontà popolare di “riformare il paese”.
La decisione del consiglio di amministrazione di “scegliere” la cordata Air France-Klm ha una precisa speranza: quella che l’a compagnia francese penalizzi Malpensa poiché troppo vicino a Parigi e punti quindi su Roma, il cui Leonardo da Vinci pare essere abbastanza lontano dalla Francia. E soprattutto salvaguardare i posti dell’80% di dipendenti ROMANI della compagnia a scapito del 20% lombardi. Forse esiste un patto segreto con la Francia in cambio del salvataggio dei posti di lavoro ROMANI. Forse la svendita oltralpe di qualche altro gioiello del Nord o forse l’affossamento della tav Torino-Lione, opera da sempre, come Malpensa, osteggiata in tutti i modi da Roma.
E per Malpensa i ROMANI Giordano, Rutelli (quello che vorrebbe portare a Roma anche la Borsa Valori) ed Epifani hanno in serbo la mossa finale: il voto agli immigrati e lo sbarramento elettorale, non a caso caldeggiato dal ROMANO Veltroni, per impedire ai cittadini del Nord di votare in favore di Malpensa.
Avete notato come sulla questione la MVB sta zitta? Per non fare capire che lei è quella che è, una polentona fasulla, in verità sul “libro paga” dei Roma capitale. L’”affaire” Malpensa rappresenta pure l’inizio della fine per Berlusconi, ma questo è un altro articolo.
Riforma elettorale con super-“sbarramento”, abolizione delle province (nota 3), accorpamento piccoli comuni, tutto parte del tentativo di SCHIAVIZZARE il Settentrione; con MAGGIORI TRIBUTI, MINORI INFRASTRUTTURE DEMOCRATICHE, PIU' POTERE ALLA MAGISTRATURA, MAGGIORE IMMIGRAZIONE usata in stile mafioso per controllare il territorio. Queste sono le riforme auspicate dal potere capitolino, portate avanti dal progetto Dini e supportato dal “Napoletano”, il capo supremo della casta dei fankazzisti.
Questa è tutta la verità sulla questione Alitalia, un altro passo verso la spoliazione della Padania da parte della cultura dell’invidia di Roma capitale.
Perché NOI PADANI non siamo stati capaci di fare la SECESSIONE.
di Domenico Gatti del Canna-Power Team
Nota 1: http://notizie.alice.it/notizie/articolo,13732164.html?mod=foglia&pmk=mailwp
Nota 2: http://www.ermeterealacci.it/
http://laruota.wordpress.com/2007/12/10/classifica-delle-citta-piu-vivibili-di-italia-2007-ma-sara-vera/
Nota 3: BADATE che loro vogliono abolire solo le assemblee provinciali, cioè la rappresentanza popolare sostituendola con dei “prefetti” nominati da Roma. NON l’”ambaradan” burocratico, gli sprechi, i faraonici esuberi che ci sono nelle province rosse e al Sud, perciò con l’eliminazione delle province non vi sarebbe nessun vantaggio economico e burocratico per il cittadino poichè il solo scopo è abolire LA DEMOCRAZIA DIRETTA. In realtà tutta la questione dell’antipolitica è un’operazione della casta cattocomunista per eliminare la democrazia.
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